top of page

Le nuove procedure per il TSO dopo la sentenza n. 76/2025 della Corte Costituzionale

La sentenza n. 76/2025 della Corte Costituzionale rappresenta un passaggio cruciale nell’evoluzione delle garanzie procedurali legate al trattamento sanitario obbligatorio (TSO) all’interno dell’ordinamento italiano.

La decisione trae origine dal caso giudiziario di una persona sottoposta a TSO nel gennaio 2021 e ha portato alla dichiarazione di incostituzionalità dell’articolo 35 della legge n. 833 del 1978, nella parte relativa alle garanzie procedurali. La Corte ha così messo in luce le carenze strutturali che, per oltre quarant’anni, hanno caratterizzato l’applicazione del TSO, sollevando criticità rimaste a lungo irrisolte.

Con questa pronuncia, la Corte ha apportato tre importanti modifiche all’articolo in questione, ridefinendo in modo sostanziale il percorso procedurale del TSO al fine di rafforzare il diritto di difesa e il principio del contraddittorio. Tali cambiamenti avranno un impatto concreto su tutti i soggetti coinvolti nel processo.

I servizi psichiatrici, ad esempio, dovranno rivedere le proprie modalità operative, assicurando che le proposte di TSO contengano motivazioni chiare e dettagliate, così da permettere al paziente di comprenderne il contenuto. Le aziende sanitarie, da parte loro, dovranno agevolare l’accesso del giudice tutelare ai reparti di psichiatria (SPDC), con implicazioni logistiche e organizzative non trascurabili.

Anche i sindaci saranno chiamati a sviluppare modalità di comunicazione che tengano conto, da un lato, dell’urgenza del provvedimento e, dall’altro, delle condizioni psicologiche del destinatario. Il nodo cruciale sarà riuscire a comunicare in modo efficace con persone in stato di grave alterazione psichica, bilanciando tempestività e comprensibilità.

Per quanto riguarda i giudici tutelari, sarà probabilmente necessario organizzare turni di reperibilità che garantiscano l’audizione del soggetto nei tempi previsti dalla legge, comportando una riorganizzazione interna degli uffici giudiziari.

La Corte ha inoltre specificato che l’audizione dovrà avvenire “nel luogo in cui si trova la persona”, generalmente il reparto SPDC. Questo implica la presenza fisica del giudice tutelare in ambito ospedaliero, superando la prassi consolidata del controllo basato esclusivamente sulla documentazione scritta. Tale orientamento segna un cambiamento radicale, che richiederà adeguamenti strutturali e potrebbe incontrare resistenze operative.


Le tre innovazioni introdotte dalla Corte sono le seguenti:


  1. Obbligo di comunicazione del provvedimento del sindaco all’interessato o al suo rappresentante legale. Questa misura colma una grave lacuna, assicurando al soggetto una conoscenza immediata delle motivazioni e delle condizioni cliniche che giustificano il TSO. La Corte ha evidenziato che l’assenza di questa comunicazione impediva l’effettivo esercizio del diritto di difesa, riducendolo a un “ricorso al buio”.

  2. Necessità dell’audizione della persona da parte del giudice tutelare prima della convalida del TSO. L’incontro deve avvenire presso il luogo di ricovero entro il termine perentorio di 48 ore. L’audizione svolge un ruolo cruciale: consente di accertare la sussistenza dei presupposti per il trattamento, garantisce il rispetto della dignità della persona e permette di valutare la presenza di reti familiari o sociali di supporto.

  3. Notifica del decreto di convalida, con indicazione delle possibilità di impugnazione, anche in caso di proroga del trattamento. Questo intervento rafforza la trasparenza procedurale, assicurando alla persona piena consapevolezza del proprio status giuridico e degli strumenti di tutela disponibili. In tal modo, si supera la prassi precedente che limitava le comunicazioni agli scambi tra il sindaco e il giudice, escludendo il diretto interessato.

 
 
 

Commenti


lucidicrociera.com

Copyright © 2025 lucidicrociera.com di Gabriele Airoldi | Cod. Fisc. RLDGRL90D01A794K | Il materiale contenuto nel sito è protetto da copyright: i contenuti e tutto il codice software, sono di proprietà esclusiva di Gabriele Airoldi 

Associazione Polizia Locale d'Italia
bottom of page